Onorevoli Colleghi! - I recenti scandali nelle università di Bari, Ancona e Chieti nel corso dei test di ammissione alle facoltà di medicina hanno riproposto in pieno la questione della giustezza o meno di un sistema - quale è quello introdotto nel nostro ordinamento universitario prima dall'articolo 9, comma 4, della legge 19 novembre 1990, n. 341, e poi dalla legge 2 agosto 1999, n. 264 - che prevede i test di ammissione per alcune categorie di facoltà come medicina e odontoiatria.
      Il diritto di accedere alle università pubbliche dopo aver conseguito la maturità è un diritto per qualunque ragazzo. Poi starà a lui studiare e farsi valere nelle aule universitarie. Ma a priori non gli si può togliere questa possibilità. Per questo la presente proposta di legge, nella convinzione che ciò risponda sia a un fatto di equità profonda che alla soluzione del problema della corruzione nei test di ammissione, abroga sia l'articolo 9, comma 4, della legge n. 341 del 1990, che l'intera legge n. 264 del 1999, e successive modificazioni.
      In attesa di porre mano al complessivo sistema universitario italiano quale configurato dalla legge n. 341 del 1990, che diciassette anni dopo la sua entrata in vigore si dimostra arretrata, è necessario adottare una misura - se vogliamo dire così - di emergenza quale è l'abolizione dei test di accesso. Proprio per il carattere di urgenza della materia, si confida in una pronta approvazione della presente proposta di legge.

 

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